EPIDEMIE IN TEMPO DI CALAMITÀ NATURALI


La terra tremò nel Friuli orientale il
20 ottobre 1788 alle ore 4.30 (VIII Mercalli). La scossa durò 3 o 4 secondi e fu seguita da altre 10- 12 scosse leggere nei giorni successivi. Il terremoto ebbe il suo epicentro a Tolmezzo.
Le fonti (lettere di testimoni diretti, notizie pubblicate sui giornali dell’epoca e alcune epigrafi collocate in edifici ricostruiti) parlano di 32 vittime e di molti feriti su una popolazione stimabile in circa 1.400 abitanti.
Più che per i danni del terremoto, il 1788 viene tuttavia ricordato per l’epidemia di febbri dissenteriche che seguì. Nelle osservazioni medico, pratico, meteorologiche del padovano Jacopo Penada del 1792, si legge infatti quanto segue:
«Ma nella Carnia, e segnatamente nel Territorio di Tolmezzo in conseguenza del terribile terremoto ivi occorso, si sviluppò una mortale Epidemia di febbri dissenteriche contagiose, le quali recarono un guasto considerabile a quelle misere popolazioni, e segnatamente nelle Ville d'Incarojo, di Siajo, siccome dal Clinico di que’ luoghi mi fu diligentemente riferto.»
Non è certamente una cosa nuova assistere alla comparsa di epidemie dopo eventi calamitosi.
Ricordiamo che il terremoto di Haiti del 2010 fu seguito da un’epidemia di colera che causò più di 10.000 morti. Feriti e vittime creano le condizioni ideali per la diffusione di contagi, come pure le precarie condizioni igieniche.
La presenza di epidemie a seguito di eventi calamitosi ha tuttavia presto creato un parallelismo tra i due fenomeni: l’apparizione, ad esempio, di comete, aurore polari e altri eventi celesti e meteorologici sono considerati segni premonitori di ogni genere di catastrofe.
Per quanto riguarda in particolare i terremoti, nel corso del ‘300, secolo travagliato dal flagello della Peste Nera, la gente si era addirittura convinta che il mezzo di trasmissione dell'epidemia fosse il cattivo odore esalato dalle fenditure che si aprivano nel terreno durante i terremoti.
Senza risalire alle teorie degli studiosi dei secoli passati, la ricercatrice americana Dallas Abbott ha recentemente affermato che la cometa di Halley fu causa della cosiddetta Peste di Giustiniano la quale devastò l’Impero romano d’Oriente fra il 541 e il 542 d.C.
Se ancora oggi persiste, a torto o a ragione, l’idea che eventi catastrofici siano strettamente correlati a epidemie, sarebbe legittimo, a questo punto, chiedersi quale fenomeno abbia causato l’epidemia di COVID-19.

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