L’ARTE DEI SALUMI A ZUGLIO: AZIENDA MOLINARI
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(ph. Arch. Molinari) |
L’abitato
di Zuglio, insediato nella media vallata del
torrente But alla confluenza con il rio Bueda, è noto fin dal tempo dei romani
che ci hanno lasciato un segno indelebile della loro presenza.
La cittadina è oggi conosciuta per
i rinvenimenti di un’antica città romana – conservati presso il civico
museo archeologico "Iulium Carnicum" – per il
foro romano, unica zona archeologica
ora visibile, e per la pieve di San Pietro in Carnia,
fra le più antiche del Friuli, senza dimenticare la “Polse di Côugne”, centro ecumenico e sede di molteplici attività
(biblioteca storica, pinacoteca, ecc.).
Ma Zuglio non è solo questo; vanta
infatti la presenza di un’azienda con una storia di non poco rilievo. Parliamo
della Molinari Salumi.
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Lo stabilimento a Zuglio con veduta della pieve di S. Pietro (ph. Arch. Molinari) |
L’allevamento del maiale arriva in Italia dalla Mesopotamia
e il consumo della sua carne è ben testimoniato. Gli storici riferiscono che nel
primo secolo dopo Cristo erano spediti ogni anno dall’Etruria a Roma non meno di 20.000 maiali da trasformare
in prosciutto, base dell’alimentazione di facchini, gladiatori e dei soldati
delle legioni. Sul consumo della carne di maiale in epoca romana è il trattato
di cucina De re coquinaria di Apicio a
offrirci un’importante testimonianza. L’opera riporta infatti una decisa prevalenza
di ricette a base di carne suina.
Chi meglio della famiglia Molinari può essere considerata
degna erede di questa lunga tradizione visto che è proprio originaria dall’antica
cittadina romana di Zuglio, un tempo nota come Iulium Carnicum, anche se la presenza del maiale nella cucina degli
autoctoni è testimoniata su quel territorio fin dal V sec. a.C.
Già dal Settecento, la famiglia Molinari si dedica all’allevamento
dei suini. Un fatto di per sé non molto rilevante se si pensa che questo tipo
di allevamento era praticato a quel tempo in ogni vallata della Carnia. Quello
che è invece singolare è la sua attività di lavorazione delle carni che sfocerà
nel 1952 nella produzione artigianale di salumi per mano di nonno Mario, attività
che continua ancora oggi sotto l’egida della nipote Roberta e dei suoi figli.
Molinari Salumi è quindi custode di una lunga tradizione
locale dove l’affumicatura, tipica lavorazione di queste terre, gioca un ruolo
importante per ottenere un prodotto di eccellenza. E il riconoscimento per la
qualità dei suoi prodotti non manca certamente: la famiglia Molinari ha vinto la medaglia
d’argento all’undicesimo campionato italiano del salame tenutosi a Padova nel
2016.
Le scelte dell’azienda sono sempre legate alla tradizione, dall’allevamento
dei suini nelle malghe alle lavorazioni particolari.
I prodotti che ne risultano sono genuini, senza mai confondere
genuinità con eccellenza. Un tocco di modernità viene infatti inevitabilmente dato
per ottimizzare il gusto e la digeribilità.
La gamma di prodotti comprende salame, ma anche soppressa, speck,
pancetta stesa, guanciale, lardo e pindules,
strisce di carne di coscia aromatizzate e affumicate, diversi tipi di
salsiccia, cotechino, e molto altro ancora.
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