COVID, FERRAZZI CONFINDUSTRIA BELLUNO: "LE AZIENDE TORNANO IN LOCO, CON LA DEGOBLALIZZAZIONE"
La mia intervista a Andrea Ferrazzi, direttore di
Confindustria Belluno Dolomiti per Gente di Montagna
Andrea Ferrazzi, 43 anni, è direttore di Confindustria Belluno Dolomiti dal 2017. L’associazione bellunese raggruppa attualmente circa 370 aziende.
Covid e montagna, cosa è accaduto?
«Quando parliamo di montagna veneta parliamo di Belluno perché buona parte del territorio montano è bellunese. Inutile dire che l’emergenza sanitaria ha avuto un pesante impatto sull’economia veneta, come peraltro in buona parte dell’Italia. Colpito particolarmente il settore dell’occhialeria che lavora moltissimo con gli Stati Uniti. Metalmeccanica ed elettronica stanno per ora ‘a galla’.
Bisogna dire che aziende hanno generalmente retto bene la situazione ma rimane il problema della domanda che per ora manca.»
Com’è cambiata l’economia?
«La crisi sanitaria ha solo accelerato dinamiche preesistenti, in particolare il problema della digitalizzazione e della deglobalizzazione, ossia la rilocalizzazione delle aziende sul territorio.»
Aspetto quindi positivo della crisi…
«Da un certo punto di vista, sì. Riportare le aziende delocalizzate significa creare un’opportunità per intervenire sul territorio con adeguate infrastrutture e una maggiore digitalizzazione porta inevitabilmente a sviluppare le competenze territoriali.»
«In questo particolare momento, quali sono le richieste delle aziende?
Ovviamente ci sono richieste di liquidità, ma avvengono a macchia di leopardo perché provengono soprattutto dalle aziende che avevano già difficoltà nel periodo pre-Covid.»
Come vede i prossimi mesi?
«L’autunno sarà caratterizzato da una situazione molta incerta che darà tuttavia l’opportunità di intervenire con le trasformazioni necessarie per stare al passo con i tempi.»
Veneto e Friuli sono tanto diversi?
«I problemi della montagna sono unici ed è questo uno dei motivi per cui abbiamo messo in atto, nel marzo 2018, un progetto Confindustria cui partecipano Udine e Pordenone.
Si tratta di individuare idee progettuali per sviluppare e valorizzare le competenze sul territorio.»
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