COME SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS… SI COMBINA E SI FA!
Ricordo che ai tempi della mia permanenza nella Caput Mundi, accompagnata da un
goriziano e da una palermitana con cui condividevo obiettivi di vita e tempo
libero, mi sono imbattuta in una questione di notevole rilevanza.
Dopo essermi più volte rivolta al mio corregionale
concludendo il nostro discorso sul da farsi con un laconico “si combina”, mi
sono vista apostrofata dall’isolana che chiedeva il senso delle mie parole.
Grande è stato il mio stupore. Come poteva infatti essere ignorato il
significato di un’espressione che chiudeva molto spesso i discorsi delle
persone con cui interloquivo, per natura poco avvezze a lunghi discorsi ma
sempre decise sulle azioni da intraprendere. Riflettei un attimo e dovetti
rendermi conto che erano tutte friulane. E in effetti l’espressione “si
combina”, correttamente declinata “si combine”, era propria della lingua
friulana e non certamente di quella italiana.
Dopo avere spiegato il suo significato con un generico “una
soluzione si trova” – l’equivalente di un “problem solving”, tecnicismo in auge
nel linguaggio attuale – la questione non si è chiusa immediatamente. Quest’espressione
tipica e universalmente utilizzata nell’estremo nordest dell’Italia ha in
realtà un significato molto più ampio.
Il “si combine” è sì “troviamo il modo di risolvere la cosa”,
ma anche ricorriamo a qualsiasi mezzo per farlo, cercando sempre di rimanere, o
almeno tentando di farlo, nei limiti della legalità. Insomma, quando “combiniamo”
troviamo una soluzione, risolviamo un problema con decisione, spesso ricorrendo
a quello che non manca mai al popolo italiano, ossia la fantasia.
A questo punto bisognava trovare un termine siculo equivalente.
Niente di più facile: anche la Sicilia “combina” con un bel “si fa”, espressione
che non lascia alcun dubbio sul buon esito delle azioni intraprese.
Credo che tra il nordest dell’Italia e la Sicilia ci sia una
miriade di espressioni e modi di dire simili. Niente di strano per un paese in
cui l’arte di arrangiarsi è stata spesso garanzia della sopravvivenza del
genere italicus.
La nostra storia ci insegna infatti che il popolo italiano è
da sempre ricorso al suo ingegno per trovare una soluzione a tutto, anche nelle
situazioni più disparate. Mater
artium necessitas, “la necessità è madre delle arti”, recita un detto
latino e tante sono le invenzioni nate proprio in Italia per ovviare a
necessità del momento. Non aveva Leonardo da Vinci tentato di “combinare” nel
Cinquecento una macchina per volare e realizzare un desiderio che attanagliava
l’uomo fin dall’Antichità?!
Viene quindi spontaneo chiedersi se non sia sufficiente per uscire dalla crisi sanitaria attuale lasciare
al popolo italiano la possibilità di risolvere, o almeno gestire, il problema a
modo suo, lasciandolo ricorrere ai mezzi che più ritiene idonei. In fondo, le mascherine
e disinfettanti “fai da te” sono stati una manna dal cielo in questo periodo,
oppure no?!
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