PROCESSO STORICO IN SENEGAL

PROCESSO STORICO IN SENEGAL


È ripreso il 7 settembre a Dakar in Senegal il processo all’ex presidente del Ciad, Hissène Habré, dopo un’interruzione di 45 giorni voluta dal tribunale per permettere agli avvocati dell’imputato di prendere conoscenza della documentazione completa. Momento epocale per le vittime del suo regime a ben 25 anni dalla sua deposizione ad opera di un colpo di stato guidato dall’attuale presidente Idriss Deby Itno e dalla sua fuga in Senegal. Habré, soprannominato il “Pinochet africano”, è accusato di crimini contro l’umanità, tortura e crimini di guerra.
Non sono tanto il tipo di accuse a rendere unico questo processo, bensì l’istituzione dello stesso: sarà infatti il primo processo contro un ex leader africano a svolgersi nel continente nero e il primo procedimento per crimini contro l’umanità istruito in un paese diverso da quello dell’imputato.
Il presidente dell’associazione delle vittime, Clément Abaifouta, valuta che difficilmente Hissène Habré avrà un ravvedimento, ma considera il processo una vittoria perché “nessuno può ignorare la gravità delle violenze inferte al popolo del Ciad tra il 1982 e 1990 sotto il governo di Hissène Habré”. Aggiunge inoltre che “fare conoscere le nostre storie è fare capire a tutti i despoti ancora al potere, che un giorno, come Habré, dovranno confrontarsi con la giustizia.”
Più di 4000 vittime si sono costituite parte civile e circa un centinaio di queste verrà ascoltato durante il processo fortemente criticato da Habré che si è ora chiuso in silenzio dopo avere inizialmente rifiutato di comparire in tribunale. Secondo la legge senegalese, tuttavia, il presidente della corte può richiedere la sua presenza.
Il primo intervento è stato quello del presidente della commissione d’inchiesta sui crimini commessi da Habré, Mahamat Hassan Abakar, che ha illustrato il sistema repressivo attuato dalla polizia politica dell’ex dittatore ciadiano, la Direzione della documentazione e della sicurezza (DDS).  La commissione stima che circa 40.000 persone sono morte tra il 1982 e 1990, 200.000 i casi di torture registrati e decine di migliaia le persone scomparse. Standone alle testimonianza di un ex responsabile di Amnesty International, nelle prigioni, “la fame uccideva più delle torture”.
È chiaro che l’istituzione di un processo simile non sia avvenuta in poco tempo. Tutto inizia nel 1990, subito dopo la deposizione di Habré. Viene istituita la commissione d’inchiesta per perseguire i responsabili dei crimini commessi in Ciad tre il 1982 e 1990 quando Hissène Habré era al potere. Vengono ritrovati i documenti riguardanti l’attività della DDS, sistemati e classificati, ma rimasti inutilizzati per anni. Solo nel 2001 viene riportato alla luce questa preziosa documentazione che dimostra chiaramente il coinvolgimento di Habré in numerosi uccisioni politiche, nell’uso sistematico della tortura e in migliaia di arresti arbitrari e persecuzioni di gruppi etnici.
Habré era stato arrestato una prima volta in Senegal nel febbraio 2000 ma fu poi rilasciato. Con la vittoria alle presidenziali del Senegal Macky Sall nel 2012 e la decisione della Corte internazionale di giustizia di imporre al Senegal la persecuzione o l’estradizione di Habré, furono istituite tre camere africane straordinarie nel febbraio 2013. Habré è stato quindi accusato di crimini contro l'umanità, tortura e crimini di guerra nel luglio 2013. Dopo un’istruttoria di 19 mesi, i giudici hanno poi concluso che vi erano abbastanza elementi perché l’ex presidente ciadiano venga giudicato.
L’esito del processo è atteso entro tre mesi dal suo inizio e quindi entro la fine di ottobre.

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