NIGERIA, AL VIA L’OPERAZIONE ‘DANZA DEL PITONE II’
NIGERIA, AL VIA L’OPERAZIONE ‘DANZA
DEL PITONE II’
UN’ESERCITAZIONE
MILITARE CON L’INTENTO DI FARE FRONTE E SCONFIGGERE IL CRIMINE NELL'AREA
Appena rientrata dall’operazione ‘Scambio di armi’ (Ruwan Wuta) che ha
visto il bombardamento a tappeto di possibili nascondigli dei militanti
di Boko Haram nel nordest della Nigeria, l’Aeronautica Militare
nigeriana (NAF) sta prendendo ora parte alla ‘Danza del pitone II’ (Egwu Eke II), un’esercitazione
militare – iniziata il 15 settembre nel sudest del Paese e programmata per un
mese – con l’intento di fare fronte e sconfiggere il crimine e le attività che
minano la sicurezza dell’area.
L’aviazione ha quindi
dispiegato i suoi caccia che hanno sorvolato il territorio del sudest il 19
settembre e questo, secondo quanto dichiarato dal portavoce
dell’Aeronautica Olatokunbo Adesanya,
al solo scopo di sostenere l’attività delle truppe di terra, garantendo così
maggiore ‘coesione e efficienza alle operazioni’ vista la vastità dell’area
interessata.
Si tratta di una ‘esercitazione
di routine’, ha annunciato il governatore dello stato di Abia, Ude Oko Chukwu, che ha anche aggiunto come i cittadini
siano perfettamente al loro agio con l’operazione Egwu Eke II, malgrado la
polemica scatenata da alcuni oppositori.
Tutto viene perfettamente
giustificato sennonché il governo aveva accusato l’organizzazione del popolo indigeno del Biafra (Ipob) –
che da anni lotta per la secessione dalla Nigeria del territorio del sudest
chiamato un tempo Biafra – di essere un ‘gruppo terroristico’, dichiarazione che ha permesso ai
militari di fare irruzione nell’abitazione del leader dell’Ipob, Nnamdi Kanu, a
Umuahia nello stato di Abia. Kanu è riuscito a scappare in
tempo e gli scontri tra sostenitori secessionisti e forze militari non sono
mancati.
La stessa dichiarazione ha fatto sì che i finanziamenti esteri a un ‘gruppo
terroristico’ non sono ormai più tollerabili e quindi devono essere combattuti
dagli stati da cui provengono, in particolare Francia e Gran Bretagna. In
occasione della 72esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, Abike Dabiri-Erewa, assistente speciale del presidente
nigeriano per le relazioni internazionali e la diaspora, ha quindi sollecitato
una forte presa di posizione di questi stati «e di altri da cui
provengono simili fondi».
Risulta pertanto difficile
credere che la massiccia presenza di militari sul territorio non sia inserita
in un progetto ben chiaro di ‘pulizia’ dell’area. Una fonte non ufficiale
riferisce infatti che un soldato nigeriano ha rivelato come la presenza
militare nel sudest non avesse altro fine che uccidere Kanu e che la ‘Danza’
non fosse altro che un pretesto per neutralizzare e annientare le attività dei
membri dell’Ipob.
Il colonnello Sagir Musa,
direttore generale delle pubbliche relazioni, ha dichiarato venerdì 22
settembre che la situazione nel sudest del Paese è stabile, che le violenti
attività svolte dalle cosiddette guardie nazionali del Biafra – estorsione di
denaro in posti di controllo – sono state bloccate, che il ‘gruppo terroristico
del Biafra’ è stato disperso e che le attività quotidiane stanno proseguendo
normalmente, senza alcun timore.
Un po’ diversa la situazione
riferita da testimoni oculari. Sarebbero infatti ad oggi circa 150 i morti e il
numero sta crescendo di ore in ore. Vengono anche riferiti atti di violenza
contro le donne e c’è da parte di tutti la certezza che Egwu Eke II non sia una
semplice esercitazione bensì una precisa operazione militare.
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