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CRISI IN BURUNDI. IL TERRORE DI UNA NUOVA GUERRA ETNICA

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È passato un mese e mezzo dall’inizio delle proteste in Burundi contro l’attuale presidente Pierre Nkurunziza per la sua candidatura ad un terzo mandato, giudicata incostituzionale da suoi oppositori. La costituzione burundese prevede infatti solo due mandati, già svolti da Nkurunziza. I suoi sostenitori considerano invece questa candidatura legittima perché nel 2005 il presidente non era stato votato dal popolo ma semplicemente designato dal Parlamento. Un mese e mezzo, quello scorso, in cui non sono mancate manifestazioni represse spesso con violenza, che hanno portato alla morte di almeno 30 manifestanti e molte incarcerazioni. Alcune fonti parlano di almeno 800 arresti dall’inizio delle contestazioni. Testimoni riferiscono che chi non partecipa alle manifestazioni, rimane rinchiuso in casa “nutrendosi solo di banane verdi ed evitando contatti telefonici per paura di essere intercettato e quindi arrestato dai militari”. Molti hanno preferito scappare. Sono più di 100.000 i rifu...